…che ne pensano gli italiani?

I giudizi degli italiani sulla vaccinazione anti-Covid dimostrano che una larga parte della popolazione ha fiducia nel vaccino. Questo emerge da un’indagine svolta dall’istituto specializzato Swg (struttura di ricerca che progetta e realizza ricerche di mercato, di opinione, analizzando e integrando i trend e le dinamiche del mercato, della politica e della società), che indica forti maggioranze convinte dell’efficacia del vaccino e favorevoli anche alla sua obbligatorietà

Swg ha intervistato un campione di persone che hanno ricevuto almeno una dose di vaccino e ha chiesto loro se si sentano protetti.

Risulta che il 70% degli intervistati si sente “abbastanza protetto”, e la percentuale sale all’84% se aggiungiamo il 14% di persone che si ritiene “molto protetto”. Solamente una ridotta minoranza (15%) non è d’accordo, e non si sente sufficientemente difeso.

La stessa percentuale di soddisfatti sarebbe disposta a ricevere la terza dose, la gran parte però solamente se proprio necessario. Una minima circa il 15% è invece del tutto contrario.

Interessante anche analizzare le opinioni sul comportamento dei “No-vax” e di chi è contrario al “green pass”. Rispetto alle violenze verbali e fisiche nei confronti del personale sanitario, la metà degli intervistati li giudica “casi isolati, causati da personaggi violenti e aggressivi”, ma un 40% ritiene che “siano espressione della tensione sociale causata dalle decisioni del governo e dal modo di comunicare dei media”.

Un problema di fondo da ottemperare è quanto costano al Servizio sanitario nazionale i non vaccinati contro Covid-19.

Secondo una recentissima ricerca di Altems (Alta scuola di economia e management dei sistemi sanitari dell’Università Cattolica di Roma): almeno 70 milioni di euro in un solo mese.

Dunque, la mancata vaccinazione contro il Sars-CoV-2 rappresenta non soltanto un pericolo per il ritardato raggiungimento dell’immunità di gregge, ma anche un pesante scoglio economico per la sostenibilità del Servizio Sanitario Nazionale.

Secondo l’indagine pubblicata da “Il Sole 24 Ore” del 2 ottobre i ricoveri dei pazienti non vaccinati in un solo mese (dal 13 agosto al 12 settembre) sarebbero infatti costati al Ssn almeno 70 milioni di euro. Ma scriviamo “almeno”, perché lo studio considera solamente le ospedalizzazioni, e non il costo delle cure di follow-up e delle future prestazioni per il “Long Covid”, causate dai prevedibili strascichi dell’infezione.

Gli esperti di Altems hanno verificato che i pazienti ricoverati in area medica hanno una degenza media di 11,3 giorni, mentre quelli in terapia intensiva di 14,9 giorni. Ogni giorno di ricovero ospedaliero costa 709,72 euro, mentre la spesa sale a 1.680,59 euro, se in terapia intensiva.

Quindi fino ad oggi a causa della pandemia è stato necessario il ricovero in ospedale per più di 6mila pazienti non vaccinati, che moltiplicati per il costo giornaliero medio di ospedalizzazione, porta al totale di circa 70 milioni di euro (51 milioni circa per i ricoverati in area medica e 19 milioni circa per le ospedalizzazioni in terapia intensiva).

L’interessante articolo de “Il Sole 24 Ore”, offre anche un raffronto tra i ricoveri di pazienti vaccinati e non vaccinati. Le infezioni tra i vaccinati colpiscono mediamente 28 persone ogni 100.000, mentre tra i non vaccinati l’incidenza sale a circa 160 infettati. Sono dati interessanti, peraltro di fonte accreditata, che possono servire anche al Farmacista chiamato a consigliare l’utilità della vaccinazione come rimedio efficace contro il pericoloso Covid-19.

In generale, gli stati d’animo verso la pandemia registrati dalle indagini dimostrano come la metà degli italiani si senta incerta, anche se poco più di un terzo dichiara di nutrire speranza. Circa un quarto poi esprime rabbia e teme il rischio di vulnerabilità, mentre con la stessa percentuale si registrano sentimenti contrapposti come tristezza e fiducia. Seguono poi rassegnazione, paura, angoscia e noia, stati d’animo ben lontani dalla gioia di vivere di una società sana.

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Di Aurelio de Chiara Ruffo

Farmacista, Specializzato in Preparazioni Galeniche e Officinali ed in Affari Regolatori del Farmaco

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