Maria Callas 3/8
Al museo Mann, Lediesis ,non poteva non omaggiare, lei la Divina, in un luogo dove di divinità c’è ne sono tantissime, grazie ai reperti ritrovati soprattutto tra Ercolano e Pompei, e delle collezioni ereditate da Carlo III di Borbone, non poteva mancare la divina Maria Callas.
E come una divinità la sua vita porta dentro di se la forza devastante della tragedia greca classica.
La vita di Maria Callas è stata passata a setaccio migliaia di volte. Libri, pagine di rotocalchi, film, hanno raccontato la Maria grande artista internazionale, ed hanno osservato sotto la lente di ingrandimento la sua vita privata ed i suoi amori, dimenticando tutti che in realtà nella Callas vivevano due donne, due Maria.
La Maria che tendeva ad ingrassare, che trascurava il suo aspetto fisico, che sognava un amore vero e duraturo, che amava il canto e la musica, poi arriva la Maria diva, bellissima, magra, affascinante ed irraggiungibile , “La Callas”, la divina, la leggenda della lirica di tutti i tempi. Due donne in una, due presenze femminili talmente diverse che però desideravano la stessa cosa, essere considerata un essere umano ed essere amata, non per quello che rappresentava ma per il suo essere una donna reale.
Una voce unica, un talento fuori dal comune, un timbro inconfondibile questo hanno reso Maria “Divina”. Ha calcato i più grandi teatri del mondo, le sue eroine rimangono nella storia da Violetta Valery nella Traviata di Giuseppe Verdi ad Anna Bolena dell’omonima opera di Gaetano Donizetti, dalla Norma di Vincenzo Bellini alla Tosca di Giacomo Puccini.
Il vero nome è Anna Maria Cecilia Sophia Kalogheropoulou, di origine greca, il suo cognome fu prima abbreviato in Kalos, poi Callas, modificato quando i genitori arrivarono in America. Avvolta dal mistero la sua data di nascita, c’è chi dice il 2 dicembre, chi il 3 dicembre o chi addirittura il 4 dicembre.
Sull’atto di nascita venne riportato il 3 dicembre, mentre sul passaporto il 2 dicembre, però sia la madre che la Callas concordavano sul 4 dicembre, data di cui Maria non era sicura, ma prediligeva perché è il giorno in cui si festeggia Santa Barbara, santa pugnace e combattiva, che lei sentiva vicina e congeniale a se. Oggi però è assodato che il giorno della sua nascita fosse il 2 dicembre, certezza che viene data nel suo libro, Oggi è assodato che la data esatta è il 2 dicembre. Nel libro, dell’ex moglie di Giuseppe Di Stefano viene raccontata di una cena organizzata il 2 dicembre 1972 in onore di Callas per festeggiare il suo compleanno. Unica certezza è la città, dove è nata New York, Fifth Avenue, dove abitavano i genitori .Secondo una storia, questa confusione con la data di nascita di Maria fu dovuta al fatto che i genitori, avendo perso il figlio Vasily, morto durante un’epidemia di tifo a soli tre anni, avrebbero voluto un maschio, tant’è che quando la madre seppe di aver dato alla vita una bambina, non volle vederle per i primi giorni, ed il padre non si curò di andare a registrare Maria all’anagrafe.
Maria aveva una sorella più grande Jakinthy, detta Jackie, ironia della sorte… la prediletta di casa, godeva di ogni privilegio, come quello di poter prendere lezioni di canto e pianoforte, lezioni che Maria era costretta solo ad ascoltare dietro una porta. Ma mentre Jackie aveva difficoltà nell’apprendere subito, Maria apprendeva facilmente e di nascosto. La sua carriera artistica iniziò, come raccontò la madre nel libro “My daugther Maria Callas”, quando Maria aveva quattro anni, ove iniziò a suonare il pianoforte poi a undici anni partecipò ad una a trasmissione radiofonica “L’ora del dilettante”, cantando “La Paloma” e vincendo il secondo premio.
Maria iniziava a coltivare la passione per il bel canto, i genitori le permisero di prendere lezioni di canto, e dopo qualche anno, Maria si trasferì in Grecia per studiare al conservatorio di Atene. Alla fine degli anni trenta iniziarono le sue prime esibizioni, che un po’ per volta diventarono più frequenti. Dopo la seconda guerra mondiale, tornò prima negli Stati Uniti, per poi partire per l’Italia, la patria della lirica. In Italia conobbe il suo primo amore Giovann Battista Meneghini, appassionato di opera, e due anni dopo, come conseguenza di una corte serrata, Maria sposò Giovanni Battista, che dopo il matrimonio, lasciò la guida della sua azienda di laterizi per farle da agente. Li dividevano 37 anni di differenza e la Callas, forse, non lo amò mai. L’Italia iniziò a portare fortuna alla scalpitante soprano. Verona, Milano, Venezia hanno il privilegio di sentire le sue “Gioconda”, “Tristano e Isotta”, “Norma”, “I Puritani”, “Aida”, “I Vespri siciliani”, “Il Trovatore” e così via.
Nascono amicizie importanti e fondamentali per la sua carriera e la sua vita. Antonio Ghiringhelli, sovrintendente della Scala, Wally e Arturo Toscanini. E proprio Toscanini Il celebre maestro d’orchestra rimase stupito e meravigliato dalla voce del grande soprano tanto che avrebbe voluto dirigerla nel “Macbeth”, ma il capolavoro verdiano, purtroppo, non verrà allestito alla Scala.
Fu difficile il suo ingresso alla scala di Milano senza avere un necessario inserimento nel giro artistico della ripresa post-bellica, le sue doti vocali, pur riconosciute, non interessavano a nessuno. L’occasione fu interpretare un’Aida nel 1950 in sostituzione di Renata Tebaldi, Maria venne accolta con perplessità per via della resa scenica.
La Callas parlando di Renata Tebaldi dichiarerà: “Quando potremo cantare la Valchiria e i Puritani fianco a fianco, allora si potrà fare un paragone. Fino ad allora sarebbe come paragonare la Coca Cola allo champagne”.
Ma Maria in questa stagione della sua vita avrà nuovi amori e nuove passioni non solo riguardante la sua vita artistica, ma anche quella personale. Luchino Visconti la diresse a Milano nella Vestale di Spontini, amò e consolò Pasolini, scrivendo numerosissime lettere per consolarlo della fuga di Ninetto Davoli, ebbe un amicizia profonda e un legame artistico con Zeffirelli.
L’Italia non fu l’unica patria d’elezione del celebre soprano, i trionfi arrivarono velocemente da tutto il mondo, Londra, Vienna, Berlino, Amburgo, Stoccarda, Parigi, New York al Metropolitan, Chicago, Philadelphia, Dallas, Kansas City. La sua voce incanta, commuove, stupisce. Arte, gossip e mondanità si intrecciano nella vita di Maria Callas. Grazie alla sua amica la miliardaria americana Elsa Maxwell ad un ricevimento organizzato in suo onore a Venezia all’hotel Danieli , conobbe l’armatore greco Aristotele Onassis. Fu un vero colpo di fulmine che travolse i due, . un rapporto che provocò non poco dissenso, sia per la loro situazione coniugale, entrambi sposati, sia per la loro differenza di età. L’amore di Giovann Battista Meneghini verso Maria, lo portarono a perdonarla, ma ormai lei era persa per quell’uomo che l’aveva stregata e decise di divorziare nel 1959.
Da qui un nuovo capitolo della vita e la storia della divina Maria Callas, il loro fu un amore distruttivo, “brutto e violento” come lo definì lei stessa. Un amore paragonabile ad una tragedia greca, come le origini elleniche che accomunava i due. Anni di passione, amori sfrenati, lusso e sregolatezza .Una storia intensa e travagliata, piena di litigi e gelosie. Un rapporto che influì anche sul lavoro di Maria. Iniziò a soffrire di afonia, la sua voce andava e veniva. Cominciò a disertare i teatri, non rispettava i contratti con gli agenti, non amava mostrarsi in pubblico, è divenne ancora più capricciosa. Per molti fu proprio Onassis, il ricchissimo armatore, a tenerla lontana dalle scene. promettendole un matrimonio che non avvene mai.
Dalla loro storia d’amore nacque Omero, che però mori dopo poche ore, facendo piombare Maria nel dolore. Ma Maria non si arrese, rinunciò alla nazionalità sia americana che italiana, per tornare alla nazionalità greca , nella speranza di chiudere la sua carriera in bellezza e col matrimonio con Onassis, ma l’armatore non solo si rifiutò di regolarizzare la sua unione, ma dopo dieci anni , vuoi per i continui litigi, vuoi per assecondare un piano economico, ossessionato dal potere, decise di sposare Jacqueline Kennedy, Jackie, da poco vedova di John Fitzgerald Kennedy.
Maria apprese la notizia attraverso i quotidiani, fu una mazzata terribile e da quel momento per lei ci fu solo un oblio, la sua voce iniziò a perdere potenza, smalto ed intensità, cose che l’avevano contraddistinta sui palcoscenici mondiali, così la divina decise di ritirarsi dalle scene, e rifugiarsi a Parigi, sua ultima dimora e morire da sola nel 1977.
Di lei, come una dea, non rimane nulla, anche le ceneri furono disperse nel mar egeo, esiste però una lapide , in suo ricordo presso il cimitero parigino di Pere Lachaise. Ma lei è e sarà sempre immortale, la sua voce resta nelle incisioni , la divina che ha dato vita con la sua voce in un modo unico a tanti personaggi tragici e infelici, personaggi che hanno fecero parte in tutto e per tutto della sua vita.