Il primo segno di cambiamento del museo napoletano è il logo.

A cui si aggiungono aperture serali, la riapertura del Gabinetto disegni e stampe, un nuovo impianto di illuminazione e il restauro di venti grandi dipinti della Collezione borbonica.Tanti i cambiamenti.

Il primo segno di questo cambiamento di rotta è sicuramente il logo, nato da un giglio angioino, poi farnese e infine borbonico iscritto nella lettera “C” e realizzato dallo studio Magister Art. Oltre a questo, seguiranno aperture serali, nuovi allestimenti e il restauro di venti grandi dipinti della Collezione borbonica. 

Realizzato da Magister Art, il nuovo logo del muse napoletano reinterpreta l’immagine del giglio iscrivendolo nella “C”, ispirandosi al carattere Bodoni, disegnato dal tipografo parmense nella metà del Settecento, gli anni della nascita di Capodimonte.

Tra i simboli che maggiormente identificano il Museo e Real Bosco c’è infatti il giglio, passando dagli Angiò ai Farnese ai Borbone, e racchiudendo in sé la nascita e la storia della città.

Il segno, insieme classico e contemporaneo, è unico e sintetico, e la forma a foglia allude alla fusione di natura e cultura, di bosco e museo, che contraddistingue il polo. Non solo, il logo vuole anche comunicare il tema della transizione ecologica che porterà la Reggia ad essere un museo energeticamente sostenibile, grazie ai lavori di efficientamento in corso.

Li dove tantissimi ,approfittando delle tiepide giornate o per combattere d’ estate le calde temperature,ormai torride direi,ricorrono ai viali del bosco.In occasione dell‘apertura serale straordinaria del 9 dicembre 2024 inauguriamo ‘Capodimonte in scena’.

È una nuova sezione performativa del Museo e Real Bosco che mette la danza, la musica, il teatro in dialogo con gli spazi e i capolavori di una Reggia sempre più aperta alla città”, spiega il direttore del Museo di Capodimonte Eike Schmidt.

“Il Salone delle feste torna ad ospitare eventi speciali per cittadini e turisti, e il primo spettacolo sarà dedicato alla canzone napoletana, dalle villanelle del ‘500 ai classici moderni, per un omaggio colto e originale a Pino Daniele”.

Quale modo migliore della musica Napoletana , romantico antico sospiro della nostra mediterranea anima ,per dare inizio al 2025 della pinacoteca.

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Di Valeria Garofalo

Laureata in Conservazione dei Beni Culturali innamorata dell'incanto che questa città sprigiona, capace di emozionarsi ovunque la scia di una melodia sia in grado di portarmi. ...questa sono io

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