il racconto


Il mio quadro rappresenta l’immagine stilizzata di Maradona che si fonde con la grande impronta di felicità e di amore che ha lasciato nel cuore di tutti i tifosi. Diego sempre con noi!”. Questa la dichiarazione dell’artista napoletano Giuseppe Klain, autore del quadro dal quale è tratta l’immagine stilizzata sulla nuova maglia del Napoli “Maradona Game“, che i giocatori indosseranno in campo nel mese di novembre per le partite contro Verona, Inter e Lazio.

Ma, ripercorriamo con ordine le tappe che hanno consentito ad un dipinto di finire sulle maglie che, celebrano un anno dalla scomparsa di Diego Armando Maradona.

Per raccontare questa storia, ci siamo avvalsi e ringraziamo Simona Campanella, marketing nazionale ed internazionale del Calcio Napoli, che in una lunga chiacchierata ci ha dettagliat,o passo dopo passo, come si è arrivati alla maglia che celebra il primo anno senza DIEGO.

L’intervista-racconto ha riguardato il calcio giocato e come il Napoli sta ben figurando in Campionato ed in Europa League, ma soprattutto il calcio pensato, quel valore immateriale che riguarda il patos sportivo, chiamato “tifo”, quell’amore viscerale e carnale che si ha con la squadra del cuore, nel nostro caso per i colori azzurri della nostra maglia. Il tutto per arrivare ad un momento del racconto molto toccante, quel 25 ottobre 2020, quando da Buenos Aires arrivarono le prime notizie della dolorosa scomparsa di Diego.

Ma facciamo ancora un passo indietro di pochi mesi – correva, sempre, l’anno 2020, ed in piena estate una troupe cinematografica argentina veniva a Napoli per la realizzazione di una serie tv sul Pibe de Oro, il cast tra i vari incontri si imbatte nell’artista Giuseppe Klain che, in una sorte di laboratorio artistico, dipinge con il cast una serie di opere che ritraggono il campione argentino.

Il tempo di un caffè ed il racconto riprende…

Il deus ex machina in rosa del calcio Napoli, da me definita, a questo punto si ferma, ed a stento trattiene la commozione, “…la notte in cui Diego è morto“, Giuseppe, come tutti i napoletani, ha sentito il bisogno di partecipare al dolore, tutti quella sera avevano perso un amico, un familiare, uno di noi.

Purtroppo, l’evento luttuoso avvenne a tantissimi chilometri di distanza, quindi, la volontà di testimoniare il dolore si tramuto in un vero e proprio pellegrinaggio verso il teatro che lo aveva visto attore di tante vittorie, ma soprattutto del primo scudetto del Napoli – lo Stadio San Paolo di Fuorigrotta oggi Stadio Diego Armando Maradona.

Quindi, proprio come i bambini portavano un giocattolo, una sciarpa, una maglia, una candela in segno di lutto, anche Giuseppe, prende una cosa cara e corre allo stadio.

L’opera, dipinta mesi prima con il cast della serie tv, fa in poco tempo il giro del mondo e del web, i media internazionali la scelgono come immagine di copertina delle loro prime pagine. Ma cosa più importante che lo stadio diventa santuario, mausoleo, quasi un luogo di culto dove fermarsi per un ricordo, una preghiera, una riflessione… un gesto d’amore per Diego.

Passano i mesi ed in piena emergenza covid arriva Pasqua 2021 e Simona come ogni anno, invia un regalo alla famiglia De Laurentis, ma la Pasqua 2021 la scopre chiusa in casa affetta da covid, quindi per non mancare all’appuntamento con la famiglia De Laurentis, si ritrova chiacchierando con l’amico di sempre Giuseppe, a parlare del regalo da inviare e decide per un quadro, un quadro che rappresenta Maradona.

A questo punto, entra in scena il presidente Aurelio che, apprezza tantissimo il dono e lo pone nel suo ufficio privato a Roma. Probabilmente, avere l’opera a stretto contatto, ha fatto accendere la lampadina e presa la palla al balzo, quando si è presentata l’occasione di dover onorare la memoria di Diego ad un anno dalla scomparsa. Ha preso l’opera e l’ha voluta sulle maglie celebrative.

Il resto e cronaca di questi giorni, Napoli vs Hellas Verona – in campo ci saranno gli undici leoni con le maglie commemorative; i tifosi, dodicesimo uomo in campo e quel unico numero 10 che palleggia al suono di “live is life”.

Terminato il racconto, proviamo a sapere qualcosa in più, ma a questo punto Simona tace… il rumoroso silenzio ci fa capire che il deus ex machina in rosa del calcio Napoli, farà tanta strada, per il bene del Napoli… auguri e buon lavoro Simona

FORZA NAPOLI SEMPRE

Di Antonello Di Martino

C'è chi mi chiama capo; c'è chi mi chiama prof, in verità io preferisco doc…ma per tutti sono Antonello, fin dai tempi dell'Università. Un mio pregio? Sono del segno dello Scorpione; un difetto? Sono del segno Scorpione. Mi occupo di Turismo e Comunicazione, in pratica la bellezza al primo posto. Ho la fortuna ed il privilegio, di avvalermi, della collaborazione di un gruppo di giovani donne, professioniste e professionali, con le quali condivido un pezzo di vita e di professione. - Direttore MANI E VULCANI magazine - CEO di NAPLES AND ITALY visite guidate ed eventi

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