Storie di crimini e reperti trafugati

Seicento reperti archeologici, oggetto di sequestro giudiziario e ora finalmente restituiti alla collettività, saranno esposti per la prima volta al pubblico nella mostra Tesori ritrovati.
Storie di crimini e reperti trafugati, in programma al MANN dall’11 aprile al prossimo 30 settembre.
L’esposizione è ospitata nelle nuove sale al terzo piano del Museo, appositamente riallestite per accogliere il pubblico in un itinerario di memoria collettiva, che dà voce al patrimonio e alle storie che lo attraversano.
Il percorso espositivo, a cura del Direttore Generale Musei, Professore Massimo Osanna, e di Marialucia Giacco, responsabile dell’area Studi e Ricerche del MANN, non si limita a ricostruire le dinamiche spesso complesse che alimentano il traffico illecito di beni culturali, ma invita a riflettere sulla gravità di reati che minacciano profondamente l’integrità del patrimonio culturale nazionale, colpendo la memoria storica e l’identità collettiva.
L’esposizione Tesori ritrovati. Storie di crimini e reperti trafugati si articola in cinque sezioni tematiche, pensate per restituire una visione ampia e articolata del fenomeno del traffico illecito di beni culturali.
Si parte dal tema del collezionismo – che ha spesso alimentato scavi clandestini e traffici illeciti, portando alla dispersione di molti contesti archeologici – per poi affrontare la dimensione transnazionale del mercato illegale e le strategie messe in campo a livello internazionale per contrastarlo. Purtroppo è un problema, quello del trafugamento, che ha sempre afflitto l’ arte ,in tutte le epoche .
Sin dal 700 reperti egizi e provenienti da Pompei ed Ercolano per dirne qualcuno ,sono svaniti nel nulla. Completano l’allestimento un’ampia selezione di oggetti in bronzo (armi, armature, vasellame, ornamenti personali), elementi marmorei di arredo domestico di epoca romana, raffinate terrecotte figurate (VI–II secolo a.C.) e una ricca collezione di monete greche, romane e medievali.a Procura di Napoli conclude con questa mostra un percorso significativo di cooperazione con il MANN, che ha permesso di restituire alla collettività e alla comunità scientifica internazionale una vasta quantità di reperti archeologici, rimasti per anni sotto sequestro giudiziario.
Questo risultato rappresenta una chiara dimostrazione di come la sinergia istituzionale tra gli enti dello Stato impegnati nella tutela del patrimonio culturale possa condurre a traguardi di grande importanza,


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