Oggi è stata presentata in anteprima, nella Sacrestia della Real Cappella del Tesoro di San Gennaro, “Luca Giordano.
Il restauro dei rami per la Nova Sacristia”a cura di Laura Giusti, curatrice scientifica del Museo. Tornano a risplendere i preziosi dipinti del Giordano, veri e propri gioielli del Museo, quattro opere che Luca Giordano realizzò per la Deputazione nel 1668.
Durante la presentazione sono intervenuti Riccardo Imperiali di Francavilla della Deputazione del Tesoro, Francesca Ummarino, direttrice del Museo del Tesoro di San Gennaro e Laura Giusti, curatrice del Museo del Tesoro di San Gennaro. Il restauro dei quattro capolavori del pittore napoletano riguarda la Madonna della purità, San Giuseppe, Sant’Anna e San Gioacchino.
L’ intervento finanziato dalla Deputazione della Real Cappella del Tesoro di San Gennaro, è stato realizzato da Lithos s.r.l, sotto l’alta sorveglianza della Soprintendenza Archeologica Belle Arti e Paesaggio per il Comune di Napoli. Il tutto è stato affiancato da un importante studio scientifico e ricerca bibliografica, che ha arricchito la conoscenza sulla storia del preziosissimo patrimonio dedicato al nostro Santo patrono.
Una mostra nata da un’idea di Luciana De Maria, responsabile del settore culturale della Cappella di San Gennaro, permetterà dal 7 giugno, di vedere da vicino le opere del grande pittore napoletano, temporaneamente esposte a portata di sguardo, prima di ricollocarle nel loro posto originario, ossia sulla sommità degli armadi lignei della sagrestia.
La Madonna della Purità fu la prima ad essere eseguita e collocata di fronte all’ingresso della sagrestia, di fronte venne collocato San Giuseppe, mentre sulla parete destra vennero collocati San Gioacchino e Sant’Anna, entrambi rivolti verso la Vergine.
Il restauro ha permesso di riportare alla luce l’originaria cromia delle superfici lucide e smaglianti dei dipinti, e cosa importante ha dato la possibilità di poter esaminare da vicino, ricavando importanti informazioni sulle tecniche di montaggio e di esecuzione dei rami, aggiungendo ulteriori importanti scoperte, informazioni e conoscenze di uno dei pittori più affermati del XVII secolo.
Lo studio ravvicinato dei rami, che ha evidenziato la dimensione diversa dei quattro dipinti, pare condizionato probabilmente dalla struttura della sagrestia, ha richiesto un progetto della decorazione dell’invaso architettonico in modo da rendere non percepibile le variazioni di proporzioni di armadi e opere.
Inoltre è venuto alla luce che sul retro della Madonna della Purità, sono presenti tracce di una precedente decorazione, un frammento di una Crocefissione, lasciata incompiuta da un anonimo pittore con un cielo stellato, la luna ed il sole.
Questa iniziativa è la seconda proposta del progetto dedicato alle “Mostre Minime”, partito nel 2022 con l’esposizione “Tesori mai visti”, che nasce dalla volontà della Deputazione e del Museo del Tesoro, diretto da Francesca Ummarino con la curatrice scientifica Laura Giusti e la gestione di D’Uva, di approfondire di volta in volta, un focus sul patrimonio del Tesoro.
Questo grande lavoro corale ha portato alla pubblicazione di “Luca Giordano.
Il restauro dei rami per la Nova Sacristia”, realizzato grazie a D’Uva.
La mostra sarà visitabile dal 7 giugno al 23 luglio.
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