Il Teatro di Napoli – Teatro Nazionale diretto da Roberto Andò, presenta la nuova, sesta edizione della sua rassegna estiva POMPEII THEATRUM MUNDI, realizzata con il Parco Archeologico di Pompei diretto da Gabriel Zuchtriegel, in collaborazione con il Campania Teatro Festival diretto da Ruggero Cappuccio.

La nuova edizione della manifestazione prenderà il via il 16 giugno, presentando al Teatro Grande del Parco Archeologico di Pompei fino al 16 luglio quattro spettacoli a firma di importanti registi e artisti della scena nazionale e internazionale, ognuno replicato due sere, sempre con inizio alle 21,00, quando la magia della sera cala sul sito e lo avvolge in un’atmosfera di rara, incomparabile bellezza.

Realizzato con il Parco Archeologico di Pompei in collaborazione con il Campania Teatro Festival al Teatro Grande del sito Archeologico di Pompei.

Clitennestra diretta da Roberto Andò alle Nozze di sangue di Garcĺa Lorca secondo Lluís Pasqual alla Medea di Euripide con la regia di Federico Tiezzi fino all’Ulisse, l’ultima Odissea… firmato da Giuliano Peparini.

Un programma di testi classici che tra il 16 giugno e il 16 luglio prossimi verrà presentato al pubblico in 8 sere d’estate in uno dei posti più belli del mondo.

A conferma del felice rapporto di collaborazione tra il Teatro Nazionale di Napoli e il Parco Archeologico di Pompei, si inserisce anche il programma della seconda edizione del progetto, Sogno di volare, volto a coinvolgere i ragazzi e le scuole del territorio e a stabilire un legame concreto con il patrimonio culturale di appartenenza, attraverso l’arte e il teatro.

l Teatro Grande fu realizzato sfruttando il declivio naturale della collina per la costruzione della cavea.

La gradinata era divisa da corridoi in tre zone a loro volte suddivise in cinque settori, e poggiava su un passaggio con volta a botte.

Fu costruito intorno alla metà del II secolo a.C. e profondamente restaurato secondo il gusto romano.

Un’iscrizione, visibile all’ingresso del corridoio d’accesso est e che costituisce una delle pochissime attestazioni note con il riferimento dell’architectus, ricorda i lavori eseguiti in età augustea da Marcus Artorius Primus.

Tali lavori riguardarono la scena ed il palcoscenico, l’adozione del velarium, un grande telo utilizzato come copertura per i giorni più caldi e la numerazione dei sedili.

Nel teatro si rappresentavano commedie e tragedie di tradizione greco-romana.

Il teatro fu il primo grande edificio pubblico liberato completamente dai depositi dell’eruzione.

Dunque un luogo incredibile, nel quale sedersi ancora una volta per apprezzare, l’arte di uno spettacolo che racchiude: musica, danza contemporanea poesia, sotto le stelle del cielo della Campania Felix.

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Di Valeria Garofalo

Laureata in Conservazione dei Beni Culturali innamorata dell'incanto che questa città sprigiona, capace di emozionarsi ovunque la scia di una melodia sia in grado di portarmi. ...questa sono io

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