Rinascono dalle ceneri i gradini di Suor Orsola; finalmente uno dei percorsi più caratteristici dell’antica città di Napoli, viene restituito ai cittadini. Grazie al progetto che è alla base della convenzione siglata tra il Comune di Napoli e l’università Suor Orsola Benincasa, per la rinascita e la valorizzazione dei gradini di suor Orsola.

Chiamati i Gradini di Suor Orsola, questo, era un antico sentiero che spacca ancora oggi orizzontalmente la città, tra colle Sant’Elmo e il lungomare di Napoli. Un percorso dove si intersecano diverse scalinate, e che offre da secoli scorci mozzafiato sulla nostra città, sino ad abbracciare totalmente con lo sguardo, il Golfo di Napoli.

Un vero e proprio percorso museale a cielo aperto, che consente di raccontare la storia e le storie non solo di Napoli, ma di una delle istituzioni culturali della nostra città. Oggi la cittadella monastica di Suor Orsola Benincasa è un moderno campus universitario con numerosi settori di eccellenza nell’alta formazione.

“Per una Università che da sempre investe con passione e dedizione nella sua ‘terza missione’ di azione culturale, sociale ed economica sul territorio, è un motivo di grande orgoglio e nel contempo di grande responsabilità l’affidamento per la conservazione e la valorizzazione di un bene pubblico così intriso di storia della città. Un impegno per il quale metteremo in campo quella fusione di energie tra la nostra secolare tradizione umanistica e la nostra moderna vocazione alle nuove tecnologie che rappresentano oggi il perno di una valorizzazione interattiva dei beni culturali in cui il ruolo dei cittadini sia anche attivo”.

Così Lucio d’Alessandro, Rettore dell’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli, anticipa le linee guida del progetto dei Gradini Suor Orsola.

Il sentiero da oltre cinque secoli cinge la cittadella monastica di Suor Orsola. Muovendosi circa per trecento metri, si alternano in questo sentiero, in maniera particolare e suggestiva, ampie gradinate da Via Suor Orsola al Corso Vittorio Emanuele.

Il complesso monastico di Suor Orsola Benincasa, è tra i più grandi complessi architettonici di Napoli. Caratterizzati da due monasteri, fondati nel XVI e il XVII. Nacque per volere di Suor Orsola Benincasa, religiosa e mistica napoletana, fondatrice delle romite e delle oblate dell’immacolata Concezione, oggi suore teatine. Orsola è tra le più rilevanti figure cittadine del tempo, la si può riconoscere tra i maggiori esponenti della Napoli della controriforma.

È bene ricordare che Napoli, fu tra le prime città in Italia in cui nacquero, anche se in maniera disorganizzata e ignorate dai governi, le prime forme letterarie di intolleranza al clima culturale che seguì la controriforma.

La struttura è una vera e propria abbazia di grandi dimensioni, con tre grandi edifici disposti ad U, due chiese, chiostri e i giardini pensili. Tutto aperto verso il mare e con al centro un rigoglioso giardino, protetti da una cinta muraria in tufo alta venti metri.

I gradini Suor Orsola andranno a inserirsi in un sistema più ampio di percorsi culturali che l’ateneo ha costruito negli anni proprio nel cuore della città.

A ridosso dell’antica strada delle colline, oggi corso Vittorio Emanuele attraverso il Complesso di Santa Caterina da Siena (oggi sede del Dipartimento di Scienze Umanistiche) e il Convento di Santa Lucia al Monte (oggi sede del Dipartimento di Giurisprudenza) che affiancano la storica cittadella monastica di Suor Orsola.

La cittadella ospita già tre musei (il Museo delle Scienze, il Museo Pagliara e il Museo dell’Opera Universitaria), tre chiese, numerosi giardini (tra cui lo splendido giardino botanico dei “Cinque Continenti”) una pinacoteca, biblioteche antiquarie, archivi storici, collezioni di sete, di spartiti musicali, di porcellane e di stampe.

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