C’era una volta una strada in salita che portava ad una collina verde e rigogliosa, che ospitava un bosco ombroso e profumato.

Al suo interno, un castello dai mattoni rosa, tutti intorno prati e siepi, facevano da sottofondo ad un terrazzo dove al di là di una fontana, vi era un panorama, dove il mare e isole sparse addolcivano il cuore di re e regine, che lontani dai rumori del loro regno, cercavano un momento di pace.

Le sale di questo castello, di questa reggia, ancora oggi risuonano di quella sinergia che tra la bellezza della natura fuori l’arte dentro perché chi è capace di ascoltare, rendono una passeggiata tra le sue stanze unica nel suo genere, proprio per l’isolamento di cui gode tale luogo.

In molte sale, le finestre completamente oscurate, ancora di più, consentono al visitatore quell’isolamento, che come in una bolla temporale, aiuta a perdersi in un’altra epoca, lontano da tutto e tutti, tra capolavori tende e stucchi. 

Visibile da tutta la città è tuttavia un luogo a parte. Il museo, la sua splendida pinacoteca hanno tanto da raccontarci. Luogo densissimo, pieno di tesori opere di: Masaccio, Bellini, Tiziano e la potente Flagellazione di Caravaggio che per come è esposta, alla fine di un susseguirsi di sale, prepara l’animo di chi si avvicina alla luce, che dal quadro si sprigiona vera e veritiera, alla mente di chi riesce a distanza di 4 secoli, a comprenderne  la tormentata forza, dove la lezione di Galilei è giunta senza pietà. Solo ciò che è vero, vale la pena di essere studiato, amato e compreso.

L’amore per la verità emerge dai quadri dei caravaggeschi: Battistello, Ribera, Preti e Artemisia Gentileschi, unica e sensuale nella sua rappresentazione di una femminilità  esuberante. Il museo ha chiuso nel 2019 con 252.617 visitatori e un 1.911.344 fruitori del bosco che gratuitamente frequentano il parco. Rientrando  così nella classifica dei primi 30 musei più visitati d’Italia, è infatti tra i primi 5 siti culturali più visitati del nostro paese.

Un successo di pubblico raggiunto grazie ad un’intensa politica culturale, mostre, concerti, convegni, eventi e incontri. Tra le mostre ancora in corso: Napoli, Napoli di lava, di porcellana e musica e Santiago Calatrava nella luce di Napoli. Andiamo a Capodimonte, risaliamo la collina, sediamoci su di una panchina e facciamo la pace con i nostri desideri, con la nostra voglia di vivere, che mai come adesso sentiamo!

Di Valeria Garofalo

Laureata in Conservazione dei Beni Culturali innamorata dell'incanto che questa città sprigiona, capace di emozionarsi ovunque la scia di una melodia sia in grado di portarmi. ...questa sono io

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