San Zeno ed Andrea Mantegna


Andrea Mantegna nasce all’Isola di Carturo (chiamata dal 1963 Isola Mantegna) agli inizi del 1431. Sulla famiglia di Mantegna non si sa molto: le poche indicazioni parlano di origini estremamente umili, tanto che da bambino Andrea fa il guardiano di bestiame. Dalla provincia si trasferisce in città, la sua Padova, per studiare ed a soli dieci anni entra a far parte della bottega di Francesco Squarcione, che lo chiama con affetto “fiiulo” (figlio) e lo ospita nella sua casa come fosse un padre adottivo. La tecnica del ragazzo migliora giorno dopo giorno e prende spunto dai grandi dell’epoca. I rapporti con lo Squarcione non sono però idilliaci, perché se da un lato il padre adottivo permette all’artista di formarsi, dall’altro si trattiene tutti proventi delle sue opere. Riesce quindi a liberarsi della figura del maestro nel 1448, facendogli tra l’altro causa per essere risarcito.

La carriera si avvia per il meglio tanto da suscitare l’interesse del Gonzaga di Mantova. Mantegna è onorato dell’interesse di Gonzaga, ma prima di accettare l’incarico deve portare a termine alcuni lavori importanti, come la Pala di San Zeno, per il coro della chiesa di San Zeno a Verona, e il San Sebastiano, che oggi si può ammirare a Vienna. Il periodo alla corte dei Gonzaga è sicuramente una fase di agio. Mantegna si trasferisce con l’intera famiglia, perché riceve una casa e uno stipendio fisso.

Pala di San Zeno a Verona di Andrea Mantegna – Dipinta tra il 1457 ed il 1459, questa pala si pone a conclusione del periodo padovano di Mantegna, quando la matura consapevolezza dei rapporti spaziali , che legano tra loro le parti dipinte d quelle decorative, dimostrano una penetrante e originale interpretazione dello stile donatelliano, specie nell’altare del santo.

pre-partita

Domenica 24 gennaio 2021 ore 15.00 allo Stadio Bentegodi di Verona, il Napoli incontra il Verona. Delicatissima la trasferta di scaligera, la sconfitta con la Juve in Super Coppa ancora brucia. Le polemiche non si sono ancora assestate e troppe volte abbiamo visto un Napoli, che, invece di giocare al calcio, riesce a farsi gol da solo con un morale sotto i piedi. Spetta a chi non gioca, motivare i ragazzi, renderli fieri della maglia che indossano. C’è come una barriera tra i giocatori e la città. I giocatori hanno la necessità di sentire l’amore della gente, del popolo di Napoli.

Il Napoli deve incontrare Napoli.

LA PARTITA

PRIMO TEMPO … Batte il calcio d’inizio e segna il Napoli dopo 10 secondi con Lozano su lancio di Demme. Verona – Napoli 0 – 1

Partita che dopo la prima rete, vede il Napoli prevalere, ma con il passare dei minuti, complici alcuni svarioni difensivi, il Verona prende il sopravvento e dopo un quasi raddoppio ad opera di Demme e con un Lozano che devia con Silvesti battuto, trova il gol del pareggio con Demarco al ’34 minuto. Verona – Napoli 1 – 1

Gli ultimi ’10 minuti sono tutti di marca scaligera, un Napoli impaurito si rifugia in una difesa che traballa con un Maksimovic inguardabile. Due minuti di recupero segnano la fine del primo tempo. Gattuso darà la sveglia agli azzurri …speriamo! Le squadre vanno negli spogliatoi con il risultato Verona – Napoli 1 – 1

Le considerazioni: Oltre il gol ed una manciata di minuti successivi, un bruttissimo Napoli, senza personalità, con un Lorenzo Insigne a tutto campo, inutile e dispendioso, Una difesa ballerina con Maksimovic da panchina. Dopo il pareggio, il Napoli si è letteralmente perso.

SECONDO TEMPO …Parte il Verona questo secondo tempo. Primi ’10 minuti del secondo tempo con un sostanziale equilibrio, molti errori del Napoli ed un Insigne che andrebbe sostituito, la sua parola d’ordine oggi è stata “scusa” verso i compagni per i suoi errori. Al ’59 minuto esce Insigne ed entra Mertens. Al ’60 minuto il Verona passa in vantaggio con Barak Verona – Napoli 2 -1

Il Napoli a questo punto, tenta tutto per tutto, escono Petagna e Demme … entrano Politano ed Osihmen, anche se non in perfette condizioni. Il Napoli nonostante i cambi, continua a prendere colpi. Poche idee ed anche confuse, questo è il Napoli che Gattuso sta facendo giocare a Verona. Infatti, all’ennesimo svarione difensivo del Napoli, Zaccagni al ’78 minuto, da due passi mette in rete di testa, dopo una gran parata di Meret. Verona – Napoli 3 -1

All’82 minuto escono Zielinski e Bakayoko ed entrano Elmas e Lobotka, mentre la partita si fa difficilissima.

Niente anche tutti i cambi, non rimettono in sento il Napoli. Il signor Fabbri da ‘4 minuti di recupero.

Considerazioni finali: Bruttissima trasferta a Verona, con una squadra messa in campo malissimo. Credo che anche Gattuso abbia mostrato i suoi limiti, mi chiedo se non sia il caso di ritornare al (4-3-3) con più equilibrio a centro campo, dove siamo penosi. Cosa dire di più? Il Napoli di oggi ha mostrato tutte le pecchè. Poca prestanza fisica e pochissima struttura mentale …c’è tanto lavoro da fare! …dallo stadio Bentegodi di Verona è tutto! VERONA 3 – NAPOLI 1

GBLOT

Di Antonello Di Martino

C'è chi mi chiama capo; c'è chi mi chiama prof, in verità io preferisco doc…ma per tutti sono Antonello, fin dai tempi dell'Università. Un mio pregio? Sono del segno dello Scorpione; un difetto? Sono del segno Scorpione. Mi occupo di Turismo e Comunicazione, in pratica la bellezza al primo posto. Ho la fortuna ed il privilegio, di avvalermi, della collaborazione di un gruppo di giovani donne, professioniste e professionali, con le quali condivido un pezzo di vita e di professione. - Direttore MANI E VULCANI magazine - CEO di NAPLES AND ITALY visite guidate ed eventi

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